APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA
Il 19 gennaio prossimo comincerà in Senato la discussione del "Pacchetto sicurezza",
che colpisce in primo luogo le persone migranti.
Se il pacchetto sicurezza sarà approvato chi è senza permesso di soggiorno:
– non potrà più andare al Pronto Soccorso e ricevere cure mediche perché il
medico sarà obbligato a denunciarlo/a.
– non potrà più riconoscere figli e figlie, sposarsi e iscriversi al servizio sanitario
nazionale (perché non potrà iscriversi all'anagrafe).
– non potrà più ricevere e inviare soldi a casa perché il gestore del money transfer
sarà obbligato a denunciarlo/a.
Inoltre per chi entra in Italia senza il permesso di soggiorno è prevista la detenzione
nei CIE (ex CPT) fino 18 mesi, perché il pacchetto sicurezza introduce il reato di
ingresso illegale nello stato.
Anche chi ha già un permesso di soggiorno sarà colpito/a dalle norme del pacchetto
sicurezza:
– verrà introdotto il permesso di soggiorno a punti: chi commetterà reati, sia penali
che amministrativi, perderà i punti fino a perdere il permesso di soggiorno.
– per rinnovare o richiedere il permesso di soggiorno bisognerà pagare una tassa
di 200 euro.
– per iscriversi all'anagrafe, oltre al permesso di soggiorno, sarà necessario avere
l'idoneità alloggiativa, cioè dimostrare di vivere in una casa che risponde alle
caratteristiche richieste dalla legge. Questa norma colpisce, oltre alle persone
migranti, anche senzatetto, occupanti di casa e chiunque non possa permettersi
un'abitazione idonea.
Questa necessità di sicurezza esplode mentre il governo decide di sostenere le banche
e le aziende in crisi, invece di pensare a politiche sociali a favore di tutti/e coloro che
vivono e lavorano nel nostro paese, migranti e non. L'unica immigrazione che piace
alla politica italiana è quella legata al lavoro domestico: su 150.000 ingressi consentiti
con l'ultimo decreto flussi, 104.000 circa sono riservati a colf e "badanti". Nella società
della sicurezza i figli e le figlie delle persone migranti andranno a scuola in classi
separate da quelle dei bambini e delle bambine italiane.
La loro risposta alla crisi è il governo della paura. La nostra risposta è un grido:
NOI NON ACCETTIAMO
DELLO SFRUTTAMENTO E DEL CONTROLLO!
• lunedì 19 gennaio >> sit-in sotto il Senato, dalle 10:00 a Piazza Navona
• sabato 31 gennaio >> manifestazione a Roma, ore 14:30 a Piazza
Maggiore
Rete contro il pacchetto sicurezza
pacchettosicurezza@anche.no
http://nopacchettosicurezza.noblogs.org/
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