12 lug 2009

Feticismo della merce


E' il principio del feticismo della merce, il dominio della società
mediante "delle cose sensibilmente sovrasensibili", che si compie in
grado assoluto nello spettacolo, dove il mondo sensibile è stato
sostituito da una selezione di immagini che esiste al di sopra di
esso, e che nello stesso tempo si è fatta riconoscere come il
sensibile per eccellenza.

La perdita della qualità, così evidente a tutti i livelli del
linguaggio spettacolare, negli oggetti che esso loda come nei
comportamenti che regola, non fa che tradurre i caratteri fondamentali
della produzione reale che scarta la realtà: la forma-merce è da parte
a parte l'uguaglianza a se stessa, la categoria del quantitativo. E'
il quantitativo che essa sviluppa, e in quello soltanto essa può
svilupparsi.

Lo spettacolo è una guerra dell'oppio permanente per far accettare
l'identificazione dei beni alle merci; e dell'appagamento alla
sopravvivenza in aumento secondo le proprie leggi. Ma se la
sopravvivenza consumabile è qualcosa che deve sempre aumentare, è
perché non cessa di contenere la privazione.



Guy Debord, La società dello spettacolo

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