Doveva andare in onda martedì prossimo. Ma la Rai fa slittare la prima puntata di Ballarò per non oscurare Vespa, che per quella sera ha già preparato uno speciale di Porta a porta dedicato alla consegna delle prime case ai terremotati d'Abruzzo.
La decisione è stata presa per «valorizzare un momento importante per il paese», spiega Antonio Marano, vicedirettore generale che si affretta ad assicurare: «Per Ballarò non c'è alcun problema, è solo uno spostamento che abbiamo ritenuto opportuno visto il tipo di evento e per non far sovrapporre due pòrogrammi di approfondimento».
Ma il conduttore di Ballarò non ci sta: «È un atto immotivato ai miei occhi, non riesco a comprenderne le ragioni. Avremmo potuto trattare gli stessi temi dello speciale di Raiuno, non vedo il motivo di sostituirci». «Abbiamo un inviato in Abruzzo da due settimane - spiega Floris -, e la cerimonia del 15 settembre era un avvenimento previsto da prima che presentassimo la trasmissione. Naturalmente poi avremmo parlato anche di altro, di attualità politica e di attualità economica. La prima puntata era stata inoltre presentata una settimana fa in una conferenza stampa tenuta alla presenza del capo ufficio stampa Rai». Per questo, conclude Floris, «sono dispiaciuto, certo, ed è dire poco. È come aver lavorato per mandare in stampa un giornale e vederne poi un altro in vendita nelle edicole. A tutti quelli che mi telefonano allarmati dico che mi auguro che sia solo un episodio sgradevole e grave, e che mi auguro che andremo in onda prima possibile dicendo tutto quello che abbiamo da dire».
E il Pd attacca: «La cancellazione voluta dalla direzione generale Rai della puntata di Ballarò è grave e inaccettabile». «La Rai blocca l'esordio stagionale di una trasmissione chiave nel palinsesto informativo per far spazio ad una trasmissione che si annuncia come celebrativa e 'spettacolare' tutta programmata a favore del premier», denuncia Vincenzo Vita, senatore del Pd e componente della commissione di Vigilanza sulla Rai. «Contro queste tentazioni di trasformare l'informazione e l'approfondimento in reality show - aggiunge - è ancora più importante partecipare in massa alla manifestazione di sabato 19 in favore della libertà e dell'autonomia dell'informazione promossa dalla Federazione della stampa e da tantissime associazioni».
fonte www.unita.it
13 settembre 2009
La decisione è stata presa per «valorizzare un momento importante per il paese», spiega Antonio Marano, vicedirettore generale che si affretta ad assicurare: «Per Ballarò non c'è alcun problema, è solo uno spostamento che abbiamo ritenuto opportuno visto il tipo di evento e per non far sovrapporre due pòrogrammi di approfondimento».
Ma il conduttore di Ballarò non ci sta: «È un atto immotivato ai miei occhi, non riesco a comprenderne le ragioni. Avremmo potuto trattare gli stessi temi dello speciale di Raiuno, non vedo il motivo di sostituirci». «Abbiamo un inviato in Abruzzo da due settimane - spiega Floris -, e la cerimonia del 15 settembre era un avvenimento previsto da prima che presentassimo la trasmissione. Naturalmente poi avremmo parlato anche di altro, di attualità politica e di attualità economica. La prima puntata era stata inoltre presentata una settimana fa in una conferenza stampa tenuta alla presenza del capo ufficio stampa Rai». Per questo, conclude Floris, «sono dispiaciuto, certo, ed è dire poco. È come aver lavorato per mandare in stampa un giornale e vederne poi un altro in vendita nelle edicole. A tutti quelli che mi telefonano allarmati dico che mi auguro che sia solo un episodio sgradevole e grave, e che mi auguro che andremo in onda prima possibile dicendo tutto quello che abbiamo da dire».
E il Pd attacca: «La cancellazione voluta dalla direzione generale Rai della puntata di Ballarò è grave e inaccettabile». «La Rai blocca l'esordio stagionale di una trasmissione chiave nel palinsesto informativo per far spazio ad una trasmissione che si annuncia come celebrativa e 'spettacolare' tutta programmata a favore del premier», denuncia Vincenzo Vita, senatore del Pd e componente della commissione di Vigilanza sulla Rai. «Contro queste tentazioni di trasformare l'informazione e l'approfondimento in reality show - aggiunge - è ancora più importante partecipare in massa alla manifestazione di sabato 19 in favore della libertà e dell'autonomia dell'informazione promossa dalla Federazione della stampa e da tantissime associazioni».
fonte www.unita.it
13 settembre 2009
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