Da lunedì basterà andare in farmacia e pagare 18,76 euro per avere la pillola «del giorno dopo», senza alcuna ricetta. Non siamo in Italia però, ma in Spagna. La decisione è stata annunciata ieri dalla ministra alla salute Trinidad Jimenez, al termine di un consiglio dei ministri straordinari in cui il governo ha varato anche l'attesa riforma della legge sull'aborto.
La decisione sulla pillola del giorno dopo ha l'obiettivo di diminuire il numero di aborti, soprattutto tra le adolescenti. Nel 2007, secondo il ministero, 10.600 le minorenni rimaste incinte di cui 6.273 avevano deciso di abortire, 500 di queste con meno di 15 anni (su un totale di 112.138 aborti volontari).
Cambiano le regole anche per la legge sull'aborto, con un progetto di riforma varato sempre ieri con l'obiettivo di modificare il testo approvato nell'ormai lontano 1985. Il testo deve passare al vaglio dei due rami del parlamento, poi, una volta approvato, l'aborto verrà completamente depenalizzato entro le 14 settimane, si potrà interrompere la gravidanza entro le 22 in caso di problemi al feto e di gravi rischi per la salute fisica e psicologica della donna. La legge abbassa inoltre l'età legale per prendere la decisione autonomamente da 18 a 16 anni. «Diritti, garanzie e rispetto sono le chiavi della nuova legge», ha affermato, presentando il testo, la vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega. Viene potenziato anche il lato della prevenzione, perché «l'obiettivo del governo è prevenire le gravidanze non desiderate e che nessuna donna si debba trovare di fronte alla durissima decisione di abortire».
Inevitabili le critiche. L'associazione femminista Donne di fronte al Congresso, definisce «intollerabile» il limite di 22 settimane per intervenire in caso di rischi per la salute della donna, un tetto che non esiste nella legislazione attuale. L'Associazione della cliniche che effettuano l'operazione, considera invece «arretrato» il limite delle 14 settimane e i «3 giorni di riflessione» previsti prima dell'intervento.
La battaglia è però attesa da destra. Il Partido popular ha promesso guerra in parlamento, soprattutto per la riduzione a 16 anni della maggior età per decidere. Durissimo l'ultra-conservatore Foro de la Famiglia: «Una legge profondamente ingiusta, un passo indietro nel diritto alla vita". I movimenti per la vita, sostenuti dalla chiesa, si sono dati appuntamento per il 17 ottobre a Madrid per una grande manifestazione di protesta.
fonte ilmanifesto.it
di Alberto D'Argenzio
La decisione sulla pillola del giorno dopo ha l'obiettivo di diminuire il numero di aborti, soprattutto tra le adolescenti. Nel 2007, secondo il ministero, 10.600 le minorenni rimaste incinte di cui 6.273 avevano deciso di abortire, 500 di queste con meno di 15 anni (su un totale di 112.138 aborti volontari).
Cambiano le regole anche per la legge sull'aborto, con un progetto di riforma varato sempre ieri con l'obiettivo di modificare il testo approvato nell'ormai lontano 1985. Il testo deve passare al vaglio dei due rami del parlamento, poi, una volta approvato, l'aborto verrà completamente depenalizzato entro le 14 settimane, si potrà interrompere la gravidanza entro le 22 in caso di problemi al feto e di gravi rischi per la salute fisica e psicologica della donna. La legge abbassa inoltre l'età legale per prendere la decisione autonomamente da 18 a 16 anni. «Diritti, garanzie e rispetto sono le chiavi della nuova legge», ha affermato, presentando il testo, la vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega. Viene potenziato anche il lato della prevenzione, perché «l'obiettivo del governo è prevenire le gravidanze non desiderate e che nessuna donna si debba trovare di fronte alla durissima decisione di abortire».
Inevitabili le critiche. L'associazione femminista Donne di fronte al Congresso, definisce «intollerabile» il limite di 22 settimane per intervenire in caso di rischi per la salute della donna, un tetto che non esiste nella legislazione attuale. L'Associazione della cliniche che effettuano l'operazione, considera invece «arretrato» il limite delle 14 settimane e i «3 giorni di riflessione» previsti prima dell'intervento.
La battaglia è però attesa da destra. Il Partido popular ha promesso guerra in parlamento, soprattutto per la riduzione a 16 anni della maggior età per decidere. Durissimo l'ultra-conservatore Foro de la Famiglia: «Una legge profondamente ingiusta, un passo indietro nel diritto alla vita". I movimenti per la vita, sostenuti dalla chiesa, si sono dati appuntamento per il 17 ottobre a Madrid per una grande manifestazione di protesta.
fonte ilmanifesto.it
di Alberto D'Argenzio
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