5 ago 2009

Dall'Irlanda critiche al Vaticano. E la D'Addario prepara un libro

LONDRA - La storia della relazione di Patrizia D'Addario con Silvio Berlusconi finirà sugli scaffali delle librerie britanniche. La escort pugliese ha raccontato al "Times" di Londra che sta preparando un viaggio oltre Manica per cercare un editore per la sua autobiografia. Il libro è in preparazione: dovrebbe portare al premier nuovi motivi di imbarazzo, scrive il quotidiano.

Durante il suo show parigino "I love Silvio", la D'Addario ha incontrato i reporter del giornale di Rupert Murdoch e ha confermato che dopo i primi due incontri Berlusconi l'aveva invitata a passare qualche giorno con lui a Villa Certosa, a Milano oppure in una beauty farm. Quale fosse lo scopo dell'invito, alla D'Addario era molto chiaro: "Se ti invitano da qualche parte per due o tre giorni, non è per giocare a carte o parlare di politica". Ma lei aveva rifiutato perché "non gradiva il comportamento di Berlusconi". In altre parole, scrive il "Times", la escort era rimasta delusa perché il presidente del Consiglio non aveva mantenuto la parola, rimangiandosi la promessa di aiutarla per i permessi edilizi nel progetto di un residence.

"In Italia stavo soffocando", ha raccontato la D'Addario, "nei due mesi passati sono stata come una prigioniera. Ora, a Parigi, sento di poter respirare di nuovo. E' un tale sollievo". Sul suo passato come escort di lusso, la signora non ha nessun pentimento: ma ora, ha raccontato, dopo le rivelazioni sulla sua storia con Berlusconi non può più lavorare in quel settore. Per questo sta cercando di capitalizzare la sua nuova fama in un tour delle capitali europee.

La vicenda continua a tenere l'attenzione dei giornali di mezzo mondo: se il parigino "Liberation" definisce un "triste show" l'esibizione della D'Addario a Parigi, "The Australian" rileva che la escort ha suscitato "un'attenzione mediatica pari a quelle di norma riservate a presidenti o star di Hollywood". Il francese "24 Heures" approfondisce sulla residenza sarda di Berlusconi, che definisce "Villa babilonese" mentre "Le Temps" si chiede se il Cavaliere sia un "motore del declino democratico" e racconta l'Italia di Berlusconi in una lunga inchiesta che parte dalla redazione di "Repubblica".

Ma l'intervento più significativo è sull'Irish Times, che propone ai lettori della cattolica Irlanda dubbi molto severi sulla condotta della Chiesa italiana davanti allo scandalo. La gerarchia ecclesiale "quando è il caso, fa interventi spettacolari", stavolta invece i vescovi "sembrano riluttanti a commentare". Le eccezioni sono affidate a voci coraggiose, come la lettera di don Angelo Gornati pubblicata sull'"Avvenire", sottolinea il corrispondente del quotidiano di Dublino. E conclude raccontando che la Chiesa è stata molto decisa a intervenire nella politica italiana quando ha affrontato il caso di Eluana Englaro. "Allora parlare in difesa dei valori cristiani non sembrava difficile, né alla gerarchia, né allo stesso Papa. O no?"

fonte Repubblica.it

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