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15 mar 2009

DENUNCIATO PER UN REATO CHE NON è REATO

Oggi ho ricevuto una notizia. La Questura di Bologna mi ha denunciato per violazione della direttiva sull’ordine pubblico che vieta le manifestazioni politiche il sabato e la domenica, oltre a vietarle sempre in luoghi definiti sensibili. La direttiva, emanata dal Ministro Maroni, i cui meriti intellettuali sono troppo noti perché io debba soffermarmi a lodarli, è stata prontamente ratificata e resa esecutiva dal Prefetto e dal Sindaco di Bologna, noto nel mondo per la sua liberalità.Insieme a me ha denunciato Valerio Monteventi, candidato sindaco per la lista Bologna città libera, Serafino D’Onofrio, consigliere comunale del gruppo Il Cantiere, Roberto Panzacchi, consigliere comunale del gruppo Verde, e Tiziano Loreti, fino a poche settimane fa segretario cittadino di Rifondazione comunista e ora candidato alla provincia per la lista Terre Libere.Cosa abbiamo fatto io e i miei quattro amici per essere denunciati col rischio di non so quanti mesi di detenzione e non so quanti euro di multa?Abbiamo violato una direttiva che a sua volta viola patentemente l’articolo 17 della Costituzione, secondo cui ogni cittadina e cittadino ha il diritto di manifestare pubblicamente il suo pensiero in qualsiasi luogo del territorio nazionale. Senza portare armi, aggiunge l’articolo 17. E noi non portavamo armi. Ma violavamo una direttiva che palesemente viola la Costituzione.Perché il Ministro Maroni ha deciso di compiere una scelta tanto grave come la violazione palese di un articolo della Costituzione Repubblicana?E soprattutto, che rapporto c’è tra la direttiva Maroni e quello che sta succedendo nelle fabbriche, nelle scuole, negli uffici di tutto il paese? Che rapporto c’è tra una direttiva chiaramente liberticida e la violenza di una recessione di cui i lavoratori non sono certamente responsabili, visto che da vent’anni sono costretti ad accettare continui aumenti della produttività, continue riduzioni del potere d’acquisto del loro salario, aumento sistematico dello sfruttamento, incidenti mortali quotidiani sul lavoro?Ieri ho partecipato a un’assemblea operaia che si teneva a Modena nella sede della CGIL. La sala era piena di lavoratori delle fabbriche Maserati, Ferrari, Terim, FIAT, Iris e altre. Modena era una città tranquilla e abbastanza ricca fino a pochi mesi fa. Da gennaio in poi il panorama è completamente mutato: migliaia di licenziamenti, cassa integrazione per mesi e mesi. Famiglie che non riescono a pagare il mutuo della casa. Orizzonte nero. Ha parlato il segretario della CGIL modenese, Pivonti, ha parlato Cremaschi, segretario della FIOM, e infine ho parlato io cercando di descrivere le linee di sviluppo della recessione e la necessità di un cambiamento profondo della cultura sociale di fronte alla decrescita ormai in atto – irreversibilmente – nel sistema economico mondiale.Dopo di noi ha preso la parola un operaio della Terim. Ha descritto in modo chiaro e drammatico la situazione che si vive nelle fabbriche, il dramma dei precari che perdono ogni possibilità di reddito, il dramma delle famiglie che fra poco non avranno più i soldi per comprare il necessario. Cosa dobbiamo fare? Ha chiesto il lavoratore.Anche a Bologna i cassintegrati sono diciassettemila. Cosa debbono fare?Coloro che da venti anni promettono che le misure liberiste porteranno benessere a tutti, coloro che hanno aumentato enormemente i loro profitti, coloro che ci hanno spinto a indebitarci illimitatamente per rincorrere modelli pubblicitari – costoro sono i responsabili di questa catastrofe. E ora cosa sanno fare? Sanno soltanto agitare le manette davanti ai nostri occhi. Sanno minacciarci e prometterci galera.Questo sanno fare coloro che hanno preparato la peggiore catastrofe che la nostra generazione abbia visto mai. Si preparano a colpire duro contro coloro che oggi alzano la testa e che domani scenderanno in strada a migliiaia a centinaia di migliaia.Preparano forse la guerra contro i lavoratori coloro che oggi ci vietano di manifestare?Minacciano leggi speciali contro gli sfruttati?Domani, sabato, io intendo manifestare contro la denuncia che mi ha colpito, e intendo parlare pubblicamente per spiegare ai cittadini che vorranno ascoltarmi che la minaccia è rivolta non contro di me, ma contro di loro, contro tutti i lavoratori, i precari, gli studenti.

Franco Berardi Bifo

fonte www.osservatoriorepressione.org

16 gen 2009

L'ITALIA NON E' UNO STIVALE. E' UN ANFIBIO DI CELERINO

G8 Genova: Viaggio nel blog riservato dei poliziotti tra orgoglio e sfoghi, rabbia e lunghe confessioni "Nessuna vergogna per i giorni del G8"


«Cari colleghi, riteniamo giusto rammentare, per senso di responsabilità, che DoppiaVela è uno spazio per i poliziotti messo a disposizione dalla polizia di Stato. Le critiche, le lamentele, le segnalazioni di disservizi, anche se esternate in modo aspro ma corretto, fanno parte delle normali dinamiche di dialogo tra l´amministrazione centrale e i singoli dipendenti. Trovano dunque una sede naturale all´interno del portale che non può, però, garantire spazi che la normativa vigente attribuisce ad altri soggetti…».

Ogni volta che entrava in quella benedetta chat intranet, Drago ne gustava la dimensione perversa. A cominciare da quel nome un po´ ingessato - DoppiaVela, la sigla della centrale operativa nelle comunicazioni radio - e dal post politicamente corretto che metteva sull´avviso i naviganti. Perché la verità era che lì dentro si poteva finalmente essere un po´ guardoni e un po´ scorpioni. Masturbarsi dietro un avatar, leggendo l´illeggibile o scrivendo l´inconfessabile. Divorarsi a vicenda - sì, proprio come scorpioni in bottiglia - soltanto per scoprirsi più soli nella propria rabbia.Finita sulle prime pagine dei giornali con sei rotondi anni di ritardo, la «macelleria messicana» del dottor Fournier era stato un potente lassativo. Il forum era impazzito. Genova, troppo lontana e spaventosa per sembrare ancora vera, era diventata solo l´occasione per un outing collettivo. La prova, ammesso ce ne fosse bisogno, che il tempo era stato una pessima medicina. Che odio chiama odio.

G. DA ROMA Ecco che spunta fuori un nostro bel funzionario, che da buon samaritano riaccende fiamme polemiche e propositi dinamitardi. Che, sicuramente, nelle prossime manifestazioni gli antiglobal metteranno in atto perché più autorizzati che mai. Ma quando la finiremo di fare sempre queste mere figure e inizieremo a tenere la bocca chiusa?Per Aspera ad astra.

N. DA ANZIO Fournier poteva e doveva risparmiarsi la frase a effetto, «macelleria messicana». Adesso, per i colleghi ci sarà la solita Santa Inquisizione mediatico-politica.Unus sed leo.

I. DA GENOVA Ma questo Fournier dov´era durante gli scontri? Ancora non l´ho capito. Era fra i manifestanti? Ha respirato lacrimogeni? O aveva una mascherina? Secondo me si è messo a cantare perché non gli hanno dato nessuna promozione.

P. DA BARI È ancora in polizia o ha chiesto di passare alla politica?Sono pronto a mostrare il petto e non voglio essere bendato. Ma tu hai il coraggio di guardarmi negli occhi? E che cazzo, mostra ai più di essere uomo. Barcollo ma non mollo.

D. DA LA SPEZIA Colleghi, basta di parlare di questo soggetto. È penoso e noi lo stiamo aiutando nella sua viscida campagna elettorale.A.

DA CAGLIARI Genova, presente con orgoglio e senza nulla da nascondere. Posso testimoniare di Bolzaneto! Non si tratta di essere grandi e non è veramente falsa modestia… è solo servizio! Ero al VI reparto mobile di Genova.

L. DA SALUZZO Io c´ero. VI reparto mobile. Tanto orgoglio, tanta rabbia!

C. DA ROMA Non capisco perché non vogliate parlare degli errori commessi. Qui si tratta di dire chiaramente:I colleghi che gridavano Sieg Heil ci fanno vergognare, o no?I colleghi che avrebbero minacciato di stupro le signorine antagoniste meritano la nostra esecrazione, o no?I colleghi che si accanivano con trenta manganellate sul primo che passava senza sapere se era solo un povero illuso pacifista o un violento vero, hanno sbagliato, o no?La collega che al telefono con il 118 di Genova, riferendosi alla Diaz, parla di «Uno a zero» dimostra di essere intelligente?Su queste cose non ci può essere ambiguità!!!L´esistenza è battaglia e sosta in terra straniera.

E bravo il nostro C., pensò Drago. Stai a vedere che ora gli vanno addosso i padovani. Se ne stanno zitti da troppo tempo. Ma è più forte di loro. Se c´è da far vedere chi ce l´ha più duro, loro non sanno resistere. Rinfrescò la chat. Solo per vincere una scommessa troppo facile.

E. DA PADOVA Caro C., rispondo alle tue domande:"I colleghi che gridavano Sieg Heil ci fanno vergognare, o no?"No. Non mi vergogno del fatto che in polizia ci siano dei coglioni. Non più del fatto che ci siano in Italia. Sono fiero di essere celerino e italiano, nonostante loro!"I colleghi che avrebbero minacciato di stupro le signorine antagoniste meritano la nostra esecrazione, o no?"No. Per questa domanda, oltre a valere la risposta sopra, concedimi anche il beneficio del dubbio. Chi prenderebbe seriamente un tentativo di violenza a una capra malata? Il popolo antagonista non brilla certo per l´attaccamento all´igiene! Non credo a quello che, sicuramente in malafede, sostengono questi personaggi!"I colleghi che si accanivano con trenta manganellate sul primo che passava senza sapere se era solo un povero illuso pacifista o un violento vero, hanno sbagliato, o no?"No. Pur essendo convinto assertore della totale inutilità di infierire su un manifestante inerme (questo è l´unico sbaglio, sprecare le forze su uno solo), sappi che è impossibile farsi rivelare dal manifestante durante la carica, se è un «povero illuso pacifista» o meno. È inoltre abbastanza difficile, dopo ore di sassaiole subite, magari con fratelli feriti anche gravemente, beccare uno dei personaggi che ti stanno avanti e picchiarli solo un pochettino. Quello che dico è che il povero illuso, visti gli stronzi che stavano con lui, poteva tornarsene a casa invece di manifestarci insieme! Se gli è andato bene fare da scudo per questi delinquenti, allora non si può lamentare di subirne le conseguenze! Che poi qualche collega si sia comportato come un qualsiasi essere umano sotto stress non mi sembra né incomprensibile né disdicevole. Sicuramente qualcuno avrà commesso sbagli. Sai quanti poliziotti c´erano a Genova? Di sicuro non mi vergogno per i loro errori!"La collega che al telefono con il 118 di Genova, riferendosi alla Diaz, parla di «Uno a zero» dimostra di essere intelligente?"No. Ma come si dice a Roma, ‘sti cazzi! Hanno messo a ferro e a fuoco una città, rischiando di farci fare una figura di merda a livello internazionale, provocando danni, feriti, spese enormi e si preoccupano della frase di una telefonista? Non mi vergogno per quello che ha detto. Mi vergogno perché oggi la madre di un teppista imbecille, dimostrando una mancanza di scrupoli e un cinismo degni di una Kapò, è riuscita a farsi eleggere senatrice della Repubblica; perché un partito italiano ha fatto intitolare un´aula all´imbecille!Non voglio i soldi di questi politici. Non voglio i soldi da questo governo (e da un altro come questo). A difendermi ci penso da me, con l´aiuto di Dio e dei fratelli celerini, che mi stanno accanto e non mi tradiscono nel momento del bisogno.Once in the Celere, always in the Celere.

C. DA ROMA Quindi, per te, avere al fianco un cretino non è un problema?Lo dico serenamente: due che tengono e uno che mena non mi sembra da eroi. E poi ti rispondo da romano: ‘sti cazzi un par di palle. Tu non lavori nel Cile di Pinochet e non ti pagano con lo stipendio in pesos messicani (forse è di cattivo gusto visto il titolo del thread di discussione, «macelleria messicana», e me ne scuso con quanti si sentono feriti). Il giuramento che hai prestato parla di far rispettare le leggi, non di fartene di tue. In quanto al rischio della «figura», mi pare che l´abbiamo fatta e basta. E le responsabilità, lo dico da mesi, non sono di chi stava in strada, ma di chi ha permesso che si arrivasse a questo. Siamo stati mandati lì, sapendo quello che ci avrebbero fatto e sapendo come avremmo reagito. Ti piace questo? Ti piace essere una pedina e poi pagarti l´avvocato? Io questo vorrei evitare. Vorrei capire come si può evitare che un collega mandato a fare il proprio dovere si ritrovi indagato in due processi e, dopo la Maddalena, forse anche nel terzo. Scusate la lunghezza.L´esistenza è battaglia e sosta in terra straniera.

P. DA BARI Scusate, il Sig. Dott. Funz. Uff. Fournier quando lo faranno santo?Sono pronto a mostrare il petto e non voglio essere bendato. Ma tu hai il coraggio di guardarmi negli occhi? E che cazzo, mostra ai più di essere uomo. Barcollo ma non mollo.

E. DA FIUMICINO Io penso che questi degni eredi di quei cattivi maestri che dicevano in piazza «Uccidere uno sbirro non è reato» ci considererebbero picchiatori fascisti anche se andassimo in servizio di Op vestiti di rosa e con un mazzo di fiori in mano.

B. DA PADOVA Quando alcune centinaia di ultras o di autonomi sono schierati a cinquanta metri da te con spranghe, catene, bombe carta e coltelli, io ritengo opportuno fargli così tanto schifo e paura che non devono pensare di poterci attaccare senza lasciarci le ossa!L´Italia non è uno stivale. È un anfibio di celerino.

fonte La Repubblica