11 gen 2009

GRANDE CONFUSIONE SOTTO IL CIELO


Il conto alla rovescia, per Rifondazione comunista, è cominciato. Giovedì scorso, con una lunga intervista a “Repubblica” l'ex segretario Franco Giordano, oggi tra i principali dirigenti dell'area vendoliana “Rifondazione per la sinistra”, ha di fatto annunciato l'imminente uscita di quell'area dal Prc. La decisione finale spetterà all'assemblea dell'area convocata per il 24 e 25 gennaio in quella stessa Chianciano dove, in luglio, un cartello composto dalle quattro mozioni di minoranza battè la mozione vendoliana, che aveva ottenuto la maggioranza relativa. Ma, sia pur prive di potere decisionale, quelle di Giordano non sono certo parole in libertà. Tanto più che ieri, dopo una girandola di incontri con lo stesso Giordano, con diversi esponenti dell'area vendoliana e alla fine col segretario Paolo Ferrero, Bertinotti ha benedetto la scissione facendo sapere che “con la destituzione di Sansonetti la Rifondazione che avevamo costruito insieme è diventata irriconoscibile”. La rimozione di Sansonetti, accusato di promuovere una linea politica diversa da quella "del partito", si consumerà lunedì. La Direzione del Prc è convocata con all'ordine del giorno la sfiducia al direttore di Liberazione e la nomina dei nuovi direttori. Uno sarà Dino Greco, ex segretario della Camera del Lavoro di Brescia, purtroppo privo di qualsivoglia esperienza giornalistica. Sul secondo, che dovrebbe invece essere un giornalista vero, regna il massimo segreto, e non è neppure certo che sia già stato individuato. A complicare ulteriormente la vicenda, campeggia sullo sfondo l'ipotesi di vendere la testata (pur mantenendo la dizione "quotidiano del Prc" dalla quale dipende l'erogazione dei pingui contributi statali) all'editore Luca Bonaccorsi, piuttosto "chiacchierato" sia per i numerosi contenziosi sindacali con i giornalisti che lavorano nelle sue testate sia per le posizioni assai vicine a quelle del "guru" Massmo Fagioli, a sua volta un ex "bertinottiano" deluso poi dalla scelta di un gay cattolico come Nichi Vendola alla guida di "Rifondazione per la Sinistra". Un bel ginepraio. I vendoliani negano che la loro scelta sia una diretta conseguenza del caso Sansonetti-Liberazione. In effetti, dopo il congresso di luglio, le posizioni delle due aree interne al Prc si sono vieppiù divaricate, sino a diventare incompatibili su tutti i fronti (dal giudizio sulla caduta del Muro di Berlino, all'alleanza con Di Pietro sponsorizzat da ferrero sino all'iniziativa, criticatissima dai vendolianio). Ma è fuori di dubbio che la vicenda di Liberazione ha quanto meno accelerato i temi del divorzio. Una parte non irrilevante dell'area vendoliana (circa un quarto) ha già annunciato e confermerà oggi la scelta di restare all'interno del Prc, sia pure su posizioni di fatto identiche a quelle degli scissionisti, con i quali manterranno comuque stretti rapporti. E c'è solo da sperare che avesse ragione il timoniere cinese Mao, quando diceva che "grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è dunque ottima".

da www.ilmanifesto.it

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