Il parlamento afgano ha varato una legge, non ancora pubblicata ma già firmata da Karzai il mese scorso, che introduce nella legislazione afgana alcuni provvedimenti che nemmeno i talebani avevano introdotto per legge anche se di fatto “operativi”. Secondo questa legge alle donne afgane è fatto divieto assoluto di uscire di casa, andare a scuola o farsi visitare da un medico senza il consenso del marito o del padre. Divieto assoluto di rifiutarsi di avere rapporti sessuali con il consorte, norma questa che introduce di fatto lo “stupro domestico”. Non c'è che dire, proprio una bella democrazia. Ma non è finita. La legge garantisce la custodia esclusiva degli eventuali figli ai mariti o, in alternativa, ai nonni maschi.
E' lui la mente selvaggia dell'aggressione, rischia pena di morte
Fonte: © APCOM.net - Pubblicata il 06/04/2009
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CHICAGO - Rischia la pena di morte Steven Green, ex militare americano in Iraq, accusato di essere stato il regista del massacro di una famiglia e lo stupro di una ragazzina di 14 anni. L'ex soldato, congedato dall'esercito per «turbe della personalità» prima che si scoprisse la strage, sarà giudicato a partire da oggi dalla corte del Kentucky (centro-est degli Stati Uniti). Pesano su di lui le accuse di essere l'ideatore dell'orribile spedizione, avvenuta nella notte del 12 marzo 2006 in compagnia di altri quattro soldati, e l'esecutore materiale dello sterminio della famiglia irachena. Gli altri soldati sono già stati condannati davanti a una Corte marziale, dove sono stati ascoltati gli inquietanti dettagli relativi ai fatti. Prima del brutale piano, i cinque uomini si sarebbero «caricati» bevendo whisky e giocando a carte a un posto di controllo a Mahmudiyah, 30 chilometri a sud della capitale Baghdad.
Iraq: il soldato Green alla sbarra per stupro e omicidio famiglia
http://www.diariodelweb.it/Articolo/Mondo/?d=20090406&id=78453
Il soldato Green a un certo punto avrebbe detto ai suoi commilitoni di «voler andare in una casa e uccidere degli iracheni», ha rivelato uno dei soldati sotto processo, James Barker, condannato all'ergastolo. I militari hanno poi indossato vestiti neri e maschere, per farsi passare da insorti, e si sono diretti nella casa della ragazzina, Abeer Kassem Hamza al Janabi, che avevano notato al mercato del villaggio.
irachena», dato che il padre era l'unico uomo a casa assieme alla madre e a una bimba piccola di sei anni, secondo il sergente Paul Cortez, anche lui condannato alla prigione a vita. Cortez ha stuprato la 14enne, mentre Barker la teneva ferma. I due poi si sono cambiati di ruolo. Contemporaneamente sono stati uditi quattro o cinque colpi di arma da fuoco provenienti dalla camera nella quale Green aveva condotto il padre, la madre e la sorellina di sei anni, ha raccontato Cortez. Dopo aver abusato a sua volta della ragazzina, Green l'ha uccisa. Infine i soldati hanno incendiato la casa con il cherosene, per occultare ogni traccia, e sono tornati al loro posto di controllo, che distava circa 200 metri dall'abitazione, e si sono «rinfocillati» con alette di pollo. Al momento del suo arresto da parte dell'Fbi nell'abitazione della nonna in Carolina Del Nord, ha dichiarato: «Pensate che sia io il mostro», ma sono «George Bush e Dick Cheney che dovrebbero essere arrestati». I legali non sono riusciti a rinviare il caso davanti a un tribunale militare, che, secondo loro, avrebbe potuto tenere conto della situazione in Iraq. Hanno anche rinunciato a far valere l'incapacità mentale del loro cliente.
Anche il soldato Jesse Spilman è stato condannato all'ergastolo per il suo coinvolgimento nella selvaggia aggressione. Il quinto e ultimo complice Bryan Howard, che ha fatto da palo, dovrà scontare due anni e tre mesi di prigione per aver ostacolato il corso della giustizia.lunedì 6 aprile 2009
USA della Convenzione delle Nazioni Uniti per l'eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne (CEDAW) dichiarando che i dettami della convenzione "compromettono la sovranità nazionale, la riservatezza familiare ed esprimono posizioni femministe radicali". A seguito dell'intervento militare statunitense in Iraq, la popolazione femminile deve ancora affrontare condizioni di povertà, emarginazione e violenza diffusa oltre che dubbi e paure da parte dell'establishment iracheno di abolire il diritto di famiglia islamico che non riconosce alla donna parità di diritti rispetto agli uomini. La relazione diretta tra discriminazione sessuale e povertà è stata riscontrata in ogni paese e ad ogni liv
ello sociale e culturale: le donne povere, spesso picchiate e stuprate dai propri partner, parenti e amici o vittime di tratta internazionale vedono continuamente negati i diritti di assistenza sanitaria e di cure mediche o l'accesso ai centri di assistenza volti a fornire possibilità di reinserimento della vittima nella comunità a cui appartiene o nel mondo del lavoro. Si calcola che, in media, una donna stuprata che spesso non ha possibilità di accedere a tali cure, perde circa il 20% delle ore lavorative totali in un anno, fatto che implica gravi ripercussioni sulla crescita interna del PIL del paese in cui vive.

dò in porto in un primo tempo perchè la signorina di cui si caldeggiavano i servizi sembrava largamente impreparata per il ruolo di attrice. al suo posto, era stata scelta un'altra signorina, più brava a recitare.
lo». La Zanier ha una particina, quando l' ha saputo si è messa a piangere». Sì, quella della Ferranti è un pochettino più importante. Però tutti quelli che mi criticavano, alla fine mi hanno dato ragione. Compreso Da Lio». Sì? «Camilla funziona, è brava, ora se ne accorgono. E Incantesimo è ripartito alla grande, col 18% di share contro il 13 di media dell' anno passato. Ma c' è una frase alla fine di questa intercettazione che non è stata riportata. Forse perché non faceva comodo». Quale? «Quando io dico: «Guarda che se non è giusta, la Ferranti non la prendiamo nemmeno se me lo chiede il Padreterno. E rifletta anche sulle altre che avrei raccomandato». Elena Russo, Antonella Troise, Evelina Manna. «Non ha lavorato nessuna. Perché evidentemente non andavano bene. Non avrei potuto avere i successi che ho avuto con RaiFiction se avessi abbassato la guardia sulla qualità. Nella scorsa stagione abbiamo battuto Mediaset 45 a 5. Adesso siamo già 16 a 4. E pensi che i costi della fiction per la Rai nell' ultimo anno sono cresciuti meno dell' inflazione. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza rigore editoriale da parte mia». Hanno chiesto il suo rinvio a giudizio. «Quando tutto questo fumo che è stato alzato si abbasserà, le cose si vedranno bene. La saluto».Cavalli Giovanna
Pagina 15(11 gennaio 2008) - Corriere della Sera
In questi ultimi anni si sono moltiplicati gli stranieri dediti allaprostituzione di strada. I viados brasiliani (e anche gli italiani che li
imitano, spacciandosi per sudamericani) l'esercitano principalmente in viale
Abruzzi, di notte; le slave e le sudamericane battono i marciapiedi di corso
Buenos Aires e delle vie vicine, sin dal primo mattino, assieme alle
tossicodipendenti italiane; le marocchine, che servono soprattutto i loro
connazionali e gli altri magrebini, operano dalle parti di via Benedetto
Marcello, assieme alle prostitute italiane più anziane e meno appetibili; i
tunisini attendono gli omosessuali sui bastioni di porta Venezia, la sera; le
africane, assieme alle slave e alle sudamericane, agiscono dal tardo mattina
nell'area di piazza Aspromonte, diventata, come ha scritto uno dei comitati di
zona, un "luna park del sesso" a cielo aperto, per la particolare concentrazione
di alberghi e pensioni compiacenti, tollerati (non si sa perchè) dalle forze di
polizia, anche se senza licenza o con licenza irregolare. [...] Frequenti sono
anche le minacce ai pochi abitanti della zona che osano protestare contro questa
vergogna che avvilisce il quartiere, così come le liti e le risse anche cruente
tra individui coinvolti nelle varie attività legali.[...]QUesta situazione ha
spinto una parte consistente della popolazione a richiedere un maggior controllo
de parte delle forze dell'ordine, ma con scarso esito [...]. I responsabili
dell'ordine pubblico, che tendono a sottovalutare la criminalità e i suoi
effetti distruttivi sul territorio affermano infatti, apertamente, di aver ben
altre scale di priorità (anche se non precisano quali).
U. Melotti, Criminalità e conflittualità. Il disagio urbano

Il maschio medio italiano, in una percentuale che mi sembra realistico
stimare attorno al 60%, tende a frequentare con insistenza questa nuova
prostituzione straniera. Ho parlato di quali sono le molle scatenanti: il
dominio e l'inferiorizzazione. Nei racconti che raccolgo prevale un desiderio e
un diritto a praticare violenza senza che questa venga neppure in qualche modo
contrattata. Non ci troviamo pertanto di fronte a degli amanti particolari del
genere "sado-maso", non ci troviamo di fronte a delle richieste "tecniche", ci
troviamo di fronte a un sentirsi padroni completi e totali di un altro corpo, un
corpo da poter utilizzare e martirizzare perchè per sua "natura"
sottomesso.
Quello che intendo dire è che le pratiche di violenza fisica - pugni,
schiaffi, incatenamenti, utilizzo di coltelli o fruste improvvisate sono
estremamente frequenti - così come sono estremamente frequenti le costrizioni a
rapporti orali senza preservativo. Non trascurabile come pratica è quella dello
stupro di gruppo. Si tratta di una pratica ormai molto consolidata. Solitamente
si carica già in gruppo una giovane albanese e dopo averle promesso un permesso
extra, premio che non viene quasi mai corrisposto, la si trascina in una zona
molto appartata della città o in una abitazione privata, usandola per il tempo
che si ritiene opportuno. Dentro questo utilizzo non vi è quasi limite, nel
senso che, per esempio, le bruciature dei seni con la cenere delle sigarette
fanno parte di una pratica consolidata. Quello che sembra emergere dai racconti
delle giovani albanesi o delle nere è il forte senso di "diritto" che sembra
animare il maschio italiano; quello che sembra renderlo particolarmente felice è l'aver trovato finalmente un corpo il cui destino "naturale" è quello di essere sottomesso.Nei loro racconti quello che mi sembra esca fuori è la loro non
esistenza, sia che il rapporto avvenga singolarmente o in gruppo, è una sorta di
"competizione" con se stesso e con gli altri, e il corpo della prostituta viene
utilizzato come puro strumento "tecnico".
L. Tarantini, "Migrazioni femminili e devianza: una ricerca sulla
prostituzione nigeriana nella città di Genova"
che accettano di essere intervistate, sia dalle testimonianze dei volontari e dei funzionari di polizia. Alle note e consuete pratiche di aggressione delle prostitute (il "furto della borsetta", un tipico rischio professionale) si aggiunge la violenza come pratica comune nei rapporti sessuali con le donne più indifese, giovani o marginali. La normalità di questa violenza appare da un episodio "qualsiasi" a cui ho assistito casualmente:Genova, quartiere della Foce [zona in cui è consueta la prostituzione delle
straniere, soprattutto nigeriane e albanesi], un sabato di settembre, mezzanotte
circa. Sono seduto al tavolino di un bar all'aperto. Un fuoristrada accosta
bruscamente a una donna nera sul marciapiede. Due uomini di mezza età scendono
di corsa e afferrano la donna gridando: " Vieni con noi". Altri due restano in
macchina. La donna si divincola. Un uomo seduto vicino a me, a una decina di
metri dalla scena, osserva: "devono essere poliziotti" (in realtà hanno l'aria
di reduci da una cena). I due uomini scesi dal fuoristrada gridano: "Fagli un
pompino!", e spingono con forza all'interno del veicolo la testa della donna,
che scalcia. Poco dopo la donna viene buttata fuori e cade per terra. Il
fuoristrada riparte sgommando.

riminali che lottano per la spartizione del territorio. Se si escludono iniziative spettacolari [anche di carattere legislativo, come il recente provvedimento Carfagna. ndr] per "ripulire le città", la realtà della domanda di prostituzione straniera viene normalmente ignorata dai media, dagli imprenditori morali e da gfren parte degli osservatori dei fenomeni sociali.
, il proprio onore e la propria dignità umana" per seguire ciecamente gli avventurieri politici sulla strada della demagogia. I "cittadini" contemporanei, ovviamente, non pretendono nemmeno questa sinistra grandezza. Essi tendo piuttosto ad accanirsi contro i marginali e in generale contro quelle figure che sintetizzano, con la loro presenza vistosa, l'erotismo esplicito, l'offerta sessuale palese, la promiscuità, l'esotismo - ciò che il senso comune aborrisce a parole, ma da cui è irresistiblimente attratto. Come nota Susan Bordo, il corpo femminile è l'oggetto di un vero e proprio double bind da parte dei maschi. Allo stesso modo in cui il senso comune giudiziario esige che la donna violentata dimostri di essere innocente, di non aver provocato in alcun modo, diretto o indiretto, il suo violentatore, così il corpo della prostituta viene letto dal senso comune come l'oggetto che attrae e che al tempo stesso è possibile offendere e umiliare.
one che gli stanno vicino di aver cura di lui, del suo comportamento, come si fa con uno che sta male." Voglio riprendere il ragionamento molto interessante sul rapporto tra pubblico e privato. Berlusconi è un uomo pubblico che ha fondato il suo successo sull'esibizione di sè come superuomo nel pubblico e nel privato. Nella prima fase nel pubblico, perchè ha detto: "io sono uno che ha fondato un impero e come ho saputo gestire le mie aziende saprò gesitre il paese". Quindi come uomo pubblico: imprenditore\uomo pubblico. Nella seconda fase, ma anche nella terza parte della sua vita, superata una soglia abbastanza avanzata di età - e questo è un tema che noi non dobbiamo tenere lateralmente perchè questo problema dell'età diventa un'ossessione a un certo punto; come a molti uomi capita, il "superomismo", il "superpotere" si è anche trasferito in un'ossessione per la salute, per la forma fisica [...]Essere gradevoli come forma di rispetto per gli altri, si ricorda, l'"elisir di lunga vita" [quello creato dal dottor Scapagnini, ex sindaco di Catania], l'"età percepita" [...]
zioni scientifiche relative al problema dell’oltrecoma e della ridefinizione del criterio di morte grazie alle nuove tecnologie di trapianto (dalla morte somatica “tradizionale” alla morte cerebrale), possiamo osservare che “oggi vita e morte non sono propriamente concetti scientifici, ma concetti politici, che, in quanto tali, acquistano un significato preciso solo attraverso una decisione”
oliticamente decisivo, è possibile comprendere la rapidità, altrimenti inspiegabile, con cui le democrazie parlamentari hanno potuto rovesciarsi in stati totalitari e gli stati totalitari convertirsi quasi senza soluzione di continuità in democrazie parlamentari”
ione sociale così profonda da aver cambiato radicalmente l'arte di governare. Questa semplificazione, che ha dato così in fretta simili frutti nella pratica, non è stata ancora pienamente compresa teoricamente. Vecchi pregiudizi smentiti dappertutto, precauzioni diventate inutili e perfino tracce di scrupoli di altri tempi sono ancora d'ostacolo nel pensiero di numerosi governanti a tale comrensione, che la pratica generale dimostra e conferma ogni giorno. Non solo si fa credere agli assoggettati che si trovano ancora in larga misura in un mondo che è stato fatto sparire, ma a volte i governi stessi soffrono per certi versi della stessa incongruenza. Capita loro di pensare a una parte di ciò che hanno soppresso come se fosse rimasta reale e dovesse perciò restare presente nei loro calcoli. Questo ritardo non si proptrarrà molto. Chi ha potuto far tanto senza fatica andrà necessariamente oltre.
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