6 set 2009

BASTA DORMIRE!

Cara Opposizione e cari Sindacati Tutti della Scuola, per favore: non continuate a dormire. Non è più tempo. I precari della scuola stanno facendo di tutto e di più per protestare contro il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica italiana: 150mila docenti in tre anni, di cui quasi 60mila solo quest'anno. A Milano e Torino scendono in piazza e si incatenano davanti al provveditorato. A Palermo fanno lo sciopero della fame. A Napoli e Caserta salgono sui tetti. A Roma si mettono in mutande, non sono le hostess dell'Alitalia e allora per attirare l'attenzione dei media bloccano per ore le assegnazioni delle supplenze annue fino all'arrivo dei carabienieri. A Benevento Dario Franceschini sale sui tetti dell'ufficio scolastico provinciale insieme a loro e dice: «Lo Stato sta mettendo in atto il più grande licenziamento di massa della storia italiana nel settore in cui bisogna investire di più, ossia nell'educazione dei nostri figli». Ha usato le parole «licenziamento di massa». Per la prima volta. Anche se è deciso da oltre un anno.
Insomma, cara Opposizione e cari sindacati uniti tutti, fino ad ora dove eravate? In vacanza? In attesa di un'altra Onda da cavalcare? La protesta si allarga. Da Milano a Palermo, da Roma e Napoli. Da Campobasso alla Sardegna. Da Torino a Catania. Da Messina a Bologna. Sud. Nord. Est. Ovest. Isole comprese. Protesta unitaria. Striscioni e dialetti gridati in italiano corretto e anche in dialetto, così i Leghisti non si possono lamentare. Basta andare su www.retescuole.net per accorgersi delle proporzioni della protesta. Sulla rete è in atto un grande dibattito sulla scuola. C'è chi fa notare a Gelmini che, anche prima delle sue recenti dichiarazioni, l'indennità di disoccupazione esiste già da anni, come l'accesso alle supplenze brevi: attraverso le graduatorie di istituto. Domanda: ma chi paga i supplenti, signorina Gelmini, lo Stato o i comuni? Chi si interroga su che fare per avere più visibilità in un paese in cui l'informazione non è più informazione. C'è chi parla di Gelmini come di una calamità naturale e chi si rende conto che il disastro non coinvolge solo i precari, ma tutti i docenti che da anni, anzi decenni, lavorano su posti vacanti che non vengono posti in ruolo. C'è chi ricorda che lavora in scuole senza carta igienica e chi propone di bloccare autostrade, ferrovie e strade come gli agricoltori o i camionisti. Chi si accorge come l'informazione ha messo l'pinione pubblica contro i docenti visti come «lavativi» e «scansafatiche» per giustificare i tagli al bilancio. Chi invoca Napolitano e chi Obama: «Arruolerà legioni di insegnanti pagandoli meglio anche a costo di aumentare le tasse!».
Bene, questa è la realtà . Ma troppi media italiani non sono sintonizzati con la realtà . Città invisibili, docenti invisibili. Opposizione e cari sindacati uniti tutti, e voi? Il fatto è questo: migliaia di docenti e genitori non si sentono rappresentati dal governo, ma neppure da voi. Tremonti e Gelmini da oltre un anno parlano di quello che hanno in mente. E voi? Di fronte a questi dati allarmanti, anche solo per ragioni di puro opportunismo politico, come è possibile che non riusciate a mettere in moto un'opposizione più forte e più determinata su questo tema specifico? Come è possibile che anche sul tema scuola riusciate solo a giocare di rimbalzo dicendo che il governo sbaglia senza opporre alternative di segno completamente opposto? Già vi siete fatti superare a sinistra una volta dall'Onda; quest'anno replicate?
Cara Opposizione e cari sindacati tutti della scuola, vi ricordate come Cei ha difeso le scuole private cattoliche di fronte all'ipotesi ventilata di togliere un po' di fondi? Imparate da loro, se non avete idee. O aprite gli occhi: se vedete veramente anche voi il più grande licenziamento di massa della storia della nostro Repubblica, che poi avviene sulla formazione dei più giovani, muovetevi. E presto. O ancora non è abbastanza per mettere la difesa della scuola pubblica italiana come punto centrale di qualsiasi vostro programma di oggi e di domani? Per smetterla di parlare con un governo incapace e pericoloso che sta facendo male ogni giorno di più ai nostri bambini e ai nostri ragazzi? Non è abbastanza per mettere da parte i personalismi di corrente e di partito e organizzare una seria e determinata opposizione unitaria a oltranza? Cosa di peggio deve ancora accadere? I precari della scuola stanno facendo di tutto e di più per protestare contro il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica italiana: 150mila docenti in tre anni, di cui quasi 60mila solo quest'anno. A Milano e Torino scendono in piazza e si incatenano davanti al provveditorato. A Palermo fanno lo sciopero della fame. A Napoli e Caserta salgono sui tetti. A Roma si mettono in mutande, non sono le hostess dell'Alitalia e allora per attirare l'attenzione dei media bloccano per ore le assegnazioni delle supplenze annue fino all'arrivo dei carabienieri. A Benevento Dario Franceschini sale sui tetti dell'ufficio scolastico provinciale insieme a loro e dice: «Lo Stato sta mettendo in atto il più grande licenziamento di massa della storia italiana nel settore in cui bisogna investire di più, ossia nell'educazione dei nostri figli». Ha usato le parole «licenziamento di massa». Per la prima volta. Anche se è deciso da oltre un anno.
Insomma, cara Opposizione e cari sindacati uniti tutti, fino ad ora dove eravate? In vacanza? In attesa di un'altra Onda da cavalcare? La protesta si allarga. Da Milano a Palermo, da Roma e Napoli. Da Campobasso alla Sardegna. Da Torino a Catania. Da Messina a Bologna. Sud. Nord. Est. Ovest. Isole comprese. Protesta unitaria. Striscioni e dialetti gridati in italiano corretto e anche in dialetto, così i Leghisti non si possono lamentare. Basta andare su www.retescuole.net per accorgersi delle proporzioni della protesta. Sulla rete è in atto un grande dibattito sulla scuola. C'è chi fa notare a Gelmini che, anche prima delle sue recenti dichiarazioni, l'indennità di disoccupazione esiste già da anni, come l'accesso alle supplenze brevi: attraverso le graduatorie di istituto. Domanda: ma chi paga i supplenti, signorina Gelmini, lo Stato o i comuni? Chi si interroga su che fare per avere più visibilità in un paese in cui l'informazione non è più informazione. C'è chi parla di Gelmini come di una calamità naturale e chi si rende conto che il disastro non coinvolge solo i precari, ma tutti i docenti che da anni, anzi decenni, lavorano su posti vacanti che non vengono posti in ruolo. C'è chi ricorda che lavora in scuole senza carta igienica e chi propone di bloccare autostrade, ferrovie e strade come gli agricoltori o i camionisti. Chi si accorge come l'informazione ha messo l'pinione pubblica contro i docenti visti come «lavativi» e «scansafatiche» per giustificare i tagli al bilancio. Chi invoca Napolitano e chi Obama: «Arruolerà legioni di insegnanti pagandoli meglio anche a costo di aumentare le tasse!».
Bene, questa è la realtà . Ma troppi media italiani non sono sintonizzati con la realtà . Città invisibili, docenti invisibili. Opposizione e cari sindacati uniti tutti, e voi? Il fatto è questo: migliaia di docenti e genitori non si sentono rappresentati dal governo, ma neppure da voi. Tremonti e Gelmini da oltre un anno parlano di quello che hanno in mente. E voi? Di fronte a questi dati allarmanti, anche solo per ragioni di puro opportunismo politico, come è possibile che non riusciate a mettere in moto un'opposizione più forte e più determinata su questo tema specifico? Come è possibile che anche sul tema scuola riusciate solo a giocare di rimbalzo dicendo che il governo sbaglia senza opporre alternative di segno completamente opposto? Già vi siete fatti superare a sinistra una volta dall'Onda; quest'anno replicate?
Cara Opposizione e cari sindacati tutti della scuola, vi ricordate come Cei ha difeso le scuole private cattoliche di fronte all'ipotesi ventilata di togliere un po' di fondi? Imparate da loro, se non avete idee. O aprite gli occhi: se vedete veramente anche voi il più grande licenziamento di massa della storia della nostro Repubblica, che poi avviene sulla formazione dei più giovani, muovetevi. E presto. O ancora non è abbastanza per mettere la difesa della scuola pubblica italiana come punto centrale di qualsiasi vostro programma di oggi e di domani? Per smetterla di parlare con un governo incapace e pericoloso che sta facendo male ogni giorno di più ai nostri bambini e ai nostri ragazzi? Non è abbastanza per mettere da parte i personalismi di corrente e di partito e organizzare una seria e determinata opposizione unitaria a oltranza? Cosa di peggio deve ancora accadere?

di Giuseppe Caliceti
fonte www.ilmanifesto.it

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